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Informazioni sul gioco

BENVENUTO IN TPK

Per qualche scherzo cosmico, tu e altri cinque valorosi imbecilli dovete scendere in un dungeon progettato a mano da un Lich impazzito, che dopo aver trasformato questo intero semipiano in un labirinto mortale... si è semplicemente rotto le scatole.

Sì, il mondo È un dungeon. Sì, è canonico. No, non puoi raggiungere il Lich (ci abbiamo provato).

Ogni partita è un disastro nuovo di zecca. I muri si spostano. I pavimenti spariscono. Gli scheletri ridono. Le porte sanguinano. Gli enigmi hanno senso… fino a quando non ne hanno più. I mostri urlano per spaventarti. A volte urli anche tu. Tra fisica delirante, gag involontarie e quel pizzico di horror che ti fa sudare mentre ridi per non piangere, c’è abbastanza caos da farti dire “mai più”… e poi rigiocare subito.

Vuoi trascinare un cadavere su una trappola per “testarla”? Fallo. Vuoi colpire tutto con una torcia per capire se è un mimic? Giustissimo. Vuoi buttare giù il tuo amico da una scogliera perché ti ha rubato il panino? Fatti tuoi. Non è personale—è solo vita da dungeon.

Una discesa cooperativa nel caos, nell’idiozia e in trappole che fanno urlare anche i più duri. Un dungeon crawler horror dove ogni scelta orribile diventa una storia divertente tra amici, e ogni run finisce con tutti che muoiono nel modo peggiore possibile. Che poi, diciamolo: è la parte migliore.

Quindi raduna il party. Accendi una torcia. Muori malissimo. Riprova. Il Lich ti osserva sempre, e ride di gusto.

• Scendi sempre più in basso: Ogni piano è peggio del precedente. Nuovi orrori, nuovi enigmi, nuove occasioni per urlare “CHI HA TOCCATO COSA?!”

• Livella il disastro: Sblocca perk ridicoli, migliora le tue abilità maledette, diventa un disastro quasi competente. Oppure crepa.

• Evita le trappole: O no. Spuntoni, fuoco, pavimenti finti, porte senzienti… e quella cosa luminosa che nessuno capisce. Toccala lo stesso.

• Mostri orrendi: Sopravvivi a creature con troppi denti, troppi occhi, o troppe opinioni. Scappa prima che inizino a fare terapia non richiesta.