Un'oretta di punta&clicca tradizionale. La trama è bloccata all'incipit, ma si delinea meglio lo stile da spy-story umoristica. Grafica in movimento non ottima, musiche ripetitive. Simpatico [Ste]

Simpatica e spudoratamente amatoriale, intrattiene per un paio d'ore con un design tutto sommato articolato e personaggi ben ideati. Non risulta derivativo. Inglese piratesco un po' ostico. [Ste]

Breve, con poche e semplici interazioni ma ben contestualizzate e massima priorità ai tempi del racconto. Efficace, appassionante, bello da guardare. Si gioca per forza in singola sessione. [Gian]

Debole nella scrittura di dialoghi e personaggi e nel proporre una sci-fi coerente, propone un dramma famigliare a sfondo ecologista raccontato con registrazioni. Bello da vedere,meno da giocare[Gian]

Dal GD spesso pesante, zeppo di minigiochi di logica ed espedienti evitabili. Ma nell'opera più nota di Amanita prevale lo stile: la tenera narrazione, l'audio curatissimo, l'estetica unica. [Cris]

Breve avventura basata su puzzle semplici per accompagnare fluidamente il giocatore nella storia e soprattutto nel jazz perennemente in sottofondo. Molto curato anche l'aspetto estetico. [Gianluca]

Un'oretta di delirio che nasconde una critica sui giochi che filosofeggiano troppo. Lo fa filosofeggiando. Punta&clicca usato volutamente poco, molti dialoghi. A volte fa ridere, ed è gratuito. [Ste]

Abbiamo il potere di riavvolgere il tempo e di impiantare idee nelle persone per sistemare eventi passati. Buoni enigmi tradizionali. Grafica e narrazione basate sulla mitologia cinese. [Ste]

L'ottima estetica non basta a far passare in secondo piano una storia interessante ma lenta in modo micidiale ed un design generale banale e ripetitivo. Senza logica i pochi puzzle. [Andrea]